Prof. Silvio Ferrari

Silvio Ferrari nato a Zara nel 1942 da padre italiano e madre slava, si trasferisce a Camogli nel 1948, dove ha vissuto e lavorato per gran parte della sua vita.

Terminati gli studi, ha insegnato in vari istituti di Genova, quindi alla Facoltà di Lingue dell’Università di Genova come docente a contratto per l’insegnamento delle letterature croata, bosniaca e serba.

È stato assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia quindi del Comune di Genova. Dal 1990 al 1993 è assessore alla Cultura del Comune di Genova, concludendo il mandato con la presidenza del Museo Biblioteca dell’Attore di Genova mel 1993.

Nel 2010 è nominato rappresentante della Regione nel consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Carlo Felice. È stato anche tra i principali artefici della ristrutturazione e della riapertura del Teatro Sociale di Camogli, mantenendo un ruolo amministrativo nella Fondazione fino al 2018.

Studioso delle vicende culturali e sociali della Jugoslavia e degli stati nati dalla sua dissoluzione, Ferrari ha scritto saggi, articoli e note su questioni letterarie, di cultura, arte e politica, pubblicati su riviste e giornali italiani e croati. Le sue opere includono Cosa fa Raffaellino del Garbo a Lione (1986), La Casa della peste (1990), e Fra Genova e Zara (2000), che raccoglie scritti degli ultimi vent’anni.

È particolarmente apprezzato per le sue traduzioni di opere dalle lingue slave meridionali, rendendo accessibili al pubblico italiano autori serbi, croati e bosniaci. Tra le traduzioni più note figurano opere di Predrag Matvejević, Izet Sarajlić e Miroslav Krleža.

Nel campo del teatro, ha tradotto e adattato diversi testi, tra cui Cristoforo Colombo e Michelangelo Buonarroti di Miroslav Krleža, rappresentati in vari contesti accademici e teatrali.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui la nomina ad accademico nazionale della Croazia nel 2018.

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