E’ mancato Carlo Repetti.
Il primo pensiero va al dolore dei famigliari che perdono l’uomo legato alla famiglia da un vincolo di amore e di responsabilità vivissimo e non comune.
Poi penso al Teatro e alla Città che lo hanno visto protagonista della vita culturale e politico-amministrativa come Direttore del Teatro Stabile e Assessore alla Cultura. Penso al Suo impegno nel continuare così degnamente la grande tradizione di Ivo Chiesa e nel portare nel Teatro scelte innovative che lo hanno reso uno dei luoghi più importanti di incontro, di crescita culturale e di discussione pubblica. Nelle riunioni di Consiglio e nei confronti sulle scelte e sulle attività era evidente questa sua volontà di fare del Teatro un luogo simbolo della Città, così come era evidente la sua preoccupazione per il lavoro e il futuro dei giovani che il Teatro formava.
Sono passati pochi anni da quando ha desiderato allontanarsi per dedicarsi alla sua ricerca letteraria e tutto è cambiato per le difficoltà della crisi e della epidemia. Quello che non è per niente mutata è la riconoscenza che sentiamo per avere saputo conservare la grande tradizione teatrale di Genova con l’impegno della propria passione, con la sua dedizione al lavoro e con la sua capacità.
Eugenio Pallestrini
